Si tratta di un gas nobile radioattivo, dato dal decadimento dell’uranio, presente naturalmente nel sottosuolo, nelle rocce e in alcuni materiali da costruzione.
Il Radon è inodore, incolore e insapore come tutti i gas nobili e questo lo rende particolarmente insidioso.
Ne deriva che non è facilmente percepibile, pertanto non ci accorgiamo della sua presenza, rischiando una pericolosa convivenza, il lato positivo è che fortunatamente non è infiammabile né esplosivo!
Ne consegue però che possa essere facilmente inalato, ma altrettanto facilmente viene espirato prima che le sue molecole decadano, limitando in parte i danni derivanti da questo gas.
Però, c’è sempre un rovescio della medaglia, quella piccola percentuale che rimane all’interno del nostro corpo, si deposita sulle pareti dei polmoni e, successivamente, arriva fino ai bronchi, diventando uno delle prime cause di disturbi polmonari.
Il Radon, in Italia, è molto diffuso, piccole quantità sono presenti su tutto il territorio nazionale, ma le concentrazioni maggiori le troviamo in: Campania (zona Vesuvio), Sicilia (zona Etna), Friuli-Venezia Giulia, Toscana, Veneto, Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia. Quest’ultima in particolare, presenta zone in cui il rischio di incorrere in grandi quantità̀ di radon è molto elevato; nello specifico nelle province di Sondrio, Como, Brescia, Bergamo, Varese e Lecco, a causa della conformazione fisica del sottosuolo.
Inoltre la sua diffusione è facilitata in tutti i territori dai materiali da costruzione, dai numerosi fiumi sotterranei e pozzi metaniferi.
Situazioni che agevolano la concentrazione di Radon all’interno delle abitazioni riguardano la composizione del terreno e il modo in cui l’edificio poggia su di esso, come ad esempio:
● Terreni granitici o vulcanici: le case e gli uffici costruiti su terreni granitici o ricchi di tufo rischiano di avere elevate concentrazioni di Radon, così come gli edifici costruiti nelle vicinanze di vulcani attivi o inattivi;
● Contatto diretto col terreno: se le fondamenta poggiano direttamente sul terreno, le emissioni di Radon possono confluire più facilmente all’interno delle stanze a causa del contatto diretto col suolo;
● Struttura dell’immobile: se l’edificio comunica direttamente con locali interrati in cui c’è poco circolo d’aria o se è stato costruito con materiali contaminati, è più̀ facile incorrere in alte concentrazioni di gas.
Basta tenere per ore una stanza chiusa costruita in corrispondenza di queste situazioni, per avere conseguenti concentrazioni di questo gas.
In caso di presenza del gas su un terreno, prima di costruire, è buona cosa prendere tutti gli accorgimenti tecnici necessari per non permettere al gas di entrare nell’edificio e per questo esistono in commercio varie soluzioni tecniche, se invece una casa è già esistente sarebbe opportuno:
● Ventilare gli ambienti: eseguire frequentemente questa operazione per consentire il circolo d’aria e per disperdere nell’ambiente il gas Radon. Per farlo basta spalancare le finestre alcuni minuti al giorno, soprattutto prima di andare a dormire, o quanto possibile lasciare le finestre con l’anta a vasistas aperta.
● Sigillare crepe e fessure nei muri: con questa operazione si riduce la quantità̀ di radon in ingresso nella casa o nell’ufficio;
● Impermeabilizzazione del pavimento: soprattutto nel caso di edifici con fondamenta a diretto contatto con il suolo, questa operazione permette di ridurre drasticamente le penetrazioni di gas.