La parola Shiatsu tradotta dal giapponese significa “shi=dito” e “atsu=pressione”, quindi letteralmente la possiamo definire come una “pressione con le dita”.
In effetti lo Shiatsu, utilizza per il trattamento di una persona la pressione manuale statica su determinate zone e punti del corpo, per favorirne il benessere, il proprio mantenimento e il ripristino dello stato di vitalità quando risulta alterato.
I punti trattati, detti “Tsubo”, sono gli stessi utilizzati nell’agopuntura, si trovano posizionati sui meridiani energetici che attraversano il corpo umano, dalla testa, alle braccia, fino ai piedi.
Infatti come per l’agopuntura, anche lo Shiatsu e altre discipline a carattere energetico, lavorano tramite le teorie della Medicina Tradizionale Cinese (MTC), secondo la quale ogni essere è manifestazione di un’unica Energia Vitale chiamata “QI”, la cui caratteristica principale è quella di scorrere incessantemente in ogni parte del corpo, proprio attraverso questi canali energetici.
Quando questo libero fluire dell’energia viene ostacolato per vari motivi, la vitalità dell’individuo ne risulta compromessa e, se l’ostruzione è seria e viene trascurata nel tempo, lo squilibrio si aggrava e si può manifestare in ciò che viene definita da noi operatori, una “disarmonia energetica“.
Attraverso lo Shiatsu aiutiamo l’energia bloccata o stagnante a riprendere il suo naturale scorrimento, favorendo il ripristino dello stato di benessere e vitalità.
Ci sono vari stili e varie scuole di Shiatsu in Italia, quello che viene proposto da Geolistico è uno stile che mi piace definire “dolce” e di “ascolto del QI”, lo stile Xin, divulgato nel nostro Paese a partire dal 1989 dalla scuola del M° Franco Bottalo, autore di numerose pubblicazioni dove ne promuove lo studio, la ricerca e la divulgazione.
L’approccio di questo stile durante i trattamenti, utilizza diversi aspetti, tra cui: il Cuore, per consentirci di entrare in contatto con l’altra persona e aiutarla; il Corpo come veicolo per l’apprendimento e l’impiego di tecniche manuali specifiche; e infine la Mente per comprendere la natura delle disarmonie e scegliere le tecniche più idonee a favorire il riequilibrio energetico.
All’interno di un trattamento che dura mediamente 50 minuti, vengono utilizzate prevalentemente tecniche di digitopressione, in abbinamento a tecniche complementari come la moxa, i magneti, la coppettazione, alcune tecniche di sfregamento tipiche delle pratiche di Tui Na, test kinesiologici e altre tecniche di padronanza dell’operatore, che possano ritenersi utili per il raggiungimento del riequilibrio energetico.
Sullo Shiatsu si potrebbero scrivere interi libri, ma lo hanno già fatto, perciò la cosa migliore è sempre quella di conoscerlo più da vicino, provando i benefici ottenuti con i trattamenti!